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Fino all'ultimo respiro
Renato Giuliani
25,00 €
IVA inclusa
Spedizione esclusa
PS12123
Codice EAN13:
9788888428741
Peso:
0.57
kg
La vita di Pietro Varvelli (1876-1958) nella storia del movimento evangelico italiano
Racchiusa nelle pagine di questo libro è una storia del tutto inedita, riportata alla luce grazie ad un vasto materiale documentario rinvenuto in svariati archivi, italiani ed esteri. Essa narra la vicenda umana di Pietro Varvelli (1876-1958), un predicatore evangelico che visse fino in fondo le esigenze della sua difficile vocazione nel periodo più drammatico della storia moderna.
Seguendo il percorso della sua vita, infatti, si segue anche la storia del movimento evangelico italiano attraverso le convulsioni del socialismo rivoluzionario, le devastazioni della prima guerra mondiale, le brutalità del regime fascista, fino alla catastrofe della seconda guerra mondiale, in seguito alla quale il mondo fu diviso in due blocchi politicamente e militarmente contrapposti.
Ne emerge la storia di un uomo che, nonostante le immani sfide che dovette affrontare e il caro prezzo che dovette pagare, non fu mai disposto a compromettere il vangelo. Per lui il vangelo era l’unico messaggio capace di salvare un’umanità persa, per cui continuò a confessarlo e a divulgarlo.
Neanche in epoca fascista la sua bocca rimase chiusa, nonostante molti gli consigliassero di usare prudenza o di collaborare con il regime per evitare vessazioni e persecuzioni. Così per oltre sessanta anni, Pietro Varvelli predicò il vangelo in Piemonte, in Lombardia, in Puglia, finanche in Tunisia e in Marocco, fondando e curando decine di comunità evangeliche con una dedizione e uno spirito di abnegazione del tutto straordinari.
Del movimento evangelico italiano, invece, emerge quadro piuttosto desolante. Cieco rispetto ai tanti mali che lo affliggevano, esso aveva da lungo tempo perso l’ancoraggio alla Parola di Dio, per cui devianze e contraffazioni di ogni genere si erano diffuse nel suo interno. Pietro si rese conto di questa deriva e non rimase in silenzio. Si oppose al liberalismo, al massonismo, allo spiritismo; contestò tanto il miracolismo populista che degradava il vangelo a superstizione quanto l’intellettualismo elitario che lo trasformava in un’ideologia politica.
Il vangelo doveva essere preservato ad ogni costo e Pietro Varvelli non esitò a dichiararlo: nelle chiese, nei convegni pastorali, negli scambi epistolari, nelle conversazioni personali. Questa fu la sua lotta. Questa fu la sua vita. Questo fu la testimonianza che egli rese fino all’ultimo respiro.
Seguendo il percorso della sua vita, infatti, si segue anche la storia del movimento evangelico italiano attraverso le convulsioni del socialismo rivoluzionario, le devastazioni della prima guerra mondiale, le brutalità del regime fascista, fino alla catastrofe della seconda guerra mondiale, in seguito alla quale il mondo fu diviso in due blocchi politicamente e militarmente contrapposti.
Ne emerge la storia di un uomo che, nonostante le immani sfide che dovette affrontare e il caro prezzo che dovette pagare, non fu mai disposto a compromettere il vangelo. Per lui il vangelo era l’unico messaggio capace di salvare un’umanità persa, per cui continuò a confessarlo e a divulgarlo.
Neanche in epoca fascista la sua bocca rimase chiusa, nonostante molti gli consigliassero di usare prudenza o di collaborare con il regime per evitare vessazioni e persecuzioni. Così per oltre sessanta anni, Pietro Varvelli predicò il vangelo in Piemonte, in Lombardia, in Puglia, finanche in Tunisia e in Marocco, fondando e curando decine di comunità evangeliche con una dedizione e uno spirito di abnegazione del tutto straordinari.
Del movimento evangelico italiano, invece, emerge quadro piuttosto desolante. Cieco rispetto ai tanti mali che lo affliggevano, esso aveva da lungo tempo perso l’ancoraggio alla Parola di Dio, per cui devianze e contraffazioni di ogni genere si erano diffuse nel suo interno. Pietro si rese conto di questa deriva e non rimase in silenzio. Si oppose al liberalismo, al massonismo, allo spiritismo; contestò tanto il miracolismo populista che degradava il vangelo a superstizione quanto l’intellettualismo elitario che lo trasformava in un’ideologia politica.
Il vangelo doveva essere preservato ad ogni costo e Pietro Varvelli non esitò a dichiararlo: nelle chiese, nei convegni pastorali, negli scambi epistolari, nelle conversazioni personali. Questa fu la sua lotta. Questa fu la sua vita. Questo fu la testimonianza che egli rese fino all’ultimo respiro.
Autore | Renato Giuliani |
Pagine | 576 |
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