La prima epistola di Paolo ai Corinzi. Corinto era una delle città più malvagie dei tempi antichi e la giovane chiesa...
L'invisibile: gli angeli
Creature Spirituali invisibili: gli angeli
Gli angeli fanno parte di un mondo invisibile, creato da Dio.
Spunto di riflessione
“Mosè racconta che la terra era perfetta e i cieli perfetti con tutti i loro ornamenti ed eserciti (Genesi 2:1): perché dunque tormentarsi per sapere in quale giorno gli angeli, che sono gli eserciti del cielo, hanno incominciato ad esistere?
Per non continuare più a lungo, ricordiamoci che su questo punto, come in tutta la dottrina cristiana, dobbiamo mantenere un atteggiamento di umiltà e modestia per non dire o pensare, e neanche desiderare sapere, riguardo a cose oscure, in modo diverso da come Dio ne tratta nella sua Parola”.
Giovanni Calvino+ (1509-1564), Istituzione della religione cristiana, UTET, 2009, vol. 1, 1.14.4., p. 270
Odierne raffigurazioni degli angeli
Oggi sugli angeli si fanno discorsi di varia natura: si va dalla derisione all’espressione delle fantasie più bizzarre.
Alcuni negano la loro esistenza, altri li vedono ovunque.
Nondimeno, l’immagine degli angeli desta un certo interesse anche ai giorni nostri: angeli sono i protagonisti di numerose serie televisive e di molti libri di successo.
Il motivo? La loro è una figura rassicurante che trasmette bontà, dolcezza, accettazione incondizionata.
Non di rado si incontrano persone che, pur non essendo certe dell’esistenza di Dio, non nutrono alcun dubbio su quella degli angeli.
Alcuni confondono la spiritualità con la fede negli angeli, una fede che tende a sostituirsi alla fede in Dio.
L’opinione che molta gente si è formata riguardo agli angeli è frutto di fantasticherie, antiche leggende, superficialità, vaghe reminescenze di un catechismo mal digerito piuttosto che di uno studio serio della Bibbia.
Informazioni bibliche sugli angeli
Sia in ebraico (mala’ak) che in greco (ánghelos) il termine “angelo” significa “messaggero”, “inviato” e indica soprattutto una funzione: anche gli uomini, infatti, possono essere chiamati con tale appellativo (vd. Isaia 44:26; Aggeo 1:13; Malachia 2:7 – il nome Malachia significa “messaggero” –; Luca 7:24; Giacomo 2:25 ecc.).
Nondimeno non si può negare che “angelo” designi una categoria di esseri spirituali di natura personale.
- Gli angeli sono la corte celeste di Dio, al quale rendono lode e adorazione (vd. Salmi 103:20; 148:2; Apocalisse 7:11).
- Hanno il compito di servire coloro che appartengono a Dio (vd. Ebrei 1:14).
- Gioiscono della conversione dei peccatori (vd. Luca 15:10).
- Trasmettono messaggi ai servi di Dio (Luca 1:11-20; Atti 1:10-11; 8:26; 10:3-6; 27:23-24).
- Perfino la legge del Sinai non sarebbe stata promulgata direttamente da Dio bensì tramite angeli (vd. At 7:53; Galati 3:19; Ebrei 2:2).
- Eseguono i piani di Dio, così come i suoi giudizi, sulla terra (vd. 2 Samuele 24:16-17; Salmo 78:49; Atti 12:23; Apocalisse 16).
- Probabilmente combattono una lotta invisibile contro gli angeli caduti (cfr. Daniele 10; vd. p. 222).
- Benché siano esseri spirituali, essi si possono rendere visibili e comunicare in modo sensibile (vd. ad es. Genesi 18–19).
Gli angeli sono esseri immateriali oppure sono composti da una parte di materia?
Possiedono un corpo sottile, etereo, oppure sono esseri fatti di puro spirito?
Secondo alcuni teologi gli angeli avrebbero un corpo sottile, dal momento che la loro presenza sembra, di volta in volta, limitata a un singolo luogo (dunque non sarebbero la manifestazione di un unico spirito onnipresente).
Se ne deduce che abbiano una certa attinenza con il luogo e ciò potrebbe significare che gli angeli abbiano un “corpo” (benché molto diverso dal nostro).
Inoltre è stato osservato che, stando a Luca 20:36, i figli della risurrezione sarebbero simili agli angeli.
Ora è vero che i “figli della risurrezione” avranno un corpo glorioso, nondimeno il termine greco utilizzato ( isangheloi) non alluderebbe a una somiglianza perfetta con gli angeli.
Del resto Gesù fa un parallelo con gli angeli solamente a proposito del matrimonio, definito un’istituzione terrena, affermando che dopo la risurrezione non esisteranno relazioni paragonabili alle relazioni coniugali: da questo punto di vista uomini e donne vivranno come gli angeli.
D’altro canto alcuni passi, quali ad es. Ebrei 1:14 e Atti 23:8, sembrano suggerire che gli angeli siano puro spirito (e, dunque, privi di corpo).
Terminologia
Diversi sono gli appellativi e le locuzioni con cui la Bibbia fa riferimento agli angeli:
- i figli di Dio (vd. Giobbe 1:6; 2:1; 38:7; Salmi 29:1; 89:7);
- i santi (Salmo 89:6-7);
- i santi veglianti, gli dèi santi (Daniele 4:13, 18);
- le schiere celesti o l’esercito celeste (1 Re 22:19; Salmo 148:2; Isaia 45:12; Luca 2:13), espressione che talvolta indica gli astri;
- i troni, le signorie, i principati e le potenze (Colossesi 1:16);
- gli spiriti al servizio di Dio (Ebrei 1:14).
Tutti questi appellativi ci danno un’idea di alcune funzioni degli angeli.
[FAQ]
I “figli di Dio” di cui si parla in Genesi 6 sono angeli?
Nella Bibbia la locuzione “figli di Dio” fa talvolta riferimento agli angeli.
L’occorrenza in Genesi 6:2 indica quei “figli di Dio” che si presero per mogli le “figlie degli uomini”.
Chi sono questi “figli di Dio”?
Secondo alcuni commentatori si tratterebbe di esseri celesti (angeli) che sarebbero stati affascinati dalla bellezza delle donne e si sarebbero uniti ad esse.
Da tali unioni carnali sarebbero nati degli ibridi: i nephilim (giganti, grandi guerrieri).
È proprio questa l’interpretazione che se ne voleva dare nella Lettera di Giuda (vd. Giuda 6-7)?
In ogni caso questa è l’interpretazione che ci dà il Primo libro di Enoc (apocrifo):
“E avvenne che quando i figli degli uomini si erano moltiplicati, in quei giorni nacquero loro figlie belle e avvenenti. Gli angeli, i figli del cielo, le videro e le bramarono, e si dicevano l’un l’altro: ‘Venite, andiamo a scegliere le nostre mogli tra i figli degli uomini e generiamo bambini’. [E tutti gli altri insieme a loro] presero con sé delle mogli, ciascuno scegliendone una, e cominciarono ad andare con loro, a contaminare se stessi con le donne; poi gli insegnarono la seduzione e gli incantesimi, gli fecero conoscere le piante e il taglio delle radici. Quindi loro rimasero incinte, e partorirono grandi giganti, la cui altezza era di tremila braccia: essi apprendevano e usavano le conoscenze degli uomini. Ma quando gli uomini non poterono più sostentarli, i giganti si rivoltarono contro di essi e li divorarono. E cominciarono a peccare contro gli uccelli, le bestie, i rettili e i pesci, a divorare le loro carni a vicenda e a bere il sangue.
Enoc (Enoc etiope) 6:1-3; 7:1-2; 8:1
Un’interpretazione, questa, che solleva parecchi problemi.
In primo luogo la Bibbia presenta gli angeli come esseri asessuati (vd. Matteo 22:30): come potrebbero, dunque, avere rapporti sessuali con le donne?
Inoltre ciò lascerebbe presupporre una sorta di “incarnazione” di questi angeli (ipotesi peraltro inverosimile).
Eppure l’espressione “prendere per moglie” (in Genesi 6:2) non indica un rapporto occasionale bensì un effettivo matrimonio, un’unione coniugale stabile.
Si può forse azzardare che, per fare ciò, gli angeli non si siano effettivamente “incarnati” bensì abbiano agito per interposta persona, mediante un atto di possessione degli esseri umani.
Secondo altri commentatori (tra cui Agostino+), i “figli di Dio” rappresenterebbero i discendenti di Set (il terzogenito di Adamo ed Eva), una progenie molto pia e timorata di Dio (vd. Genesi 4:26), laddove le “figlie degli uomini” sarebbero le discendenti di Caino, una stirpe empia.
Si potrebbe configurare così una sorta di denuncia contro i matrimoni “misti”.
Tale interpretazione, nondimeno, si presenta problematica perché nel testo veterotestamentario la locuzione “figli di Dio” non indica mai gli uomini (neppure i più pii), né si può limitare l’appellativo “figlie degli uomini” alla sola discendenza di Caino.
Donde un’altra interpretazione, forse la più probabile: i “figli di Dio” sarebbero dei prìncipi considerati alla stregua di divinità.
In effetti, nell’antico Oriente i sovrani erano adorati come dèi.
L’episodio in questione farebbe dunque riferimento alla nascita dei potentati, di potenti sovrani che arrivarono ad ergersi a divinità diventando in seguito arroganti, praticando la magia e le arti occulte e formandosi dei grandi harem.
(Fede consapevole pagg 187 – 190)
Lascia un commento
Entra per postare commenti