La mia coscienza è prigioniera della Parola di Dio.
La mia parola non è forse come un fuoco», dice il SIGNORE,e come un martello che spezza il sasso? (Geremia 23:29).
Nel 1516, il filo della storia della Santa Scrittura passa per Basilea. Il libraio Johannes Fröben è appena venuto a sapere che il cardinale Ximenes, arcivescovo di Toledo, ha dato l'ordine di stampare una Bibbia poliglotta, in cui la versione latina del Nuovo Testamento comparirà a fianco del tedesco e del greco.
Perché non prevenire l'intenzione di questo onorevole ecclesiastico e combinare un affare d'oro? Così pensa Fröben che, a questo scopo, troverà un celebre umanista: Erasmo da Rotterdam; quest'ultimo si era appena stabilito a Basilea e Fröben lo prega di consegnargli il più presto possibile un manoscritto greco del Nuovo Testamento, in vista di questa stampa.
Erasmo non ha neppure il tempo di fare ricerche approfondite. Apporta solo qualche piccola modifica a tre documenti del 12° secolo che ha trovato nella biblioteca della città. Fröben si affretta. Sono passati cinque mesi e i primi esemplari del Nuovo Testamento greco-latino di Erasmo vengono pubblicati. Erasmo è una cima intellettuale; i re e i grandi di questo mondo vengono a consultarlo. Si è levato contro gli abusi del clero, ma non ha mai osato prendere posizione per la causa di Gesù Cristo.
Ciononostante, Dio si servì di questo uomo indeciso per liberare la Sua Parola dal groviglio delle tradizioni nel quale era avvolta.
Il Nuovo Testamento di Erasmo rivestirà un ruolo fondamentale Quattro edizioni si susseguono. uno di questi esemplari andrà nelle mani di William Tyndale, brillante studente a Oxford; colpito dalla lettura del testo biblico nella sua lingua originale, egli vorrà a tutti i costi tradurla in inglese.
Un altro di questi Nuovi Testamenti penetrò in una oscura cella del convento degli Agostiniani, a Erfurt; diventerà il libro prediletto del monaco Martin Lutero, nella sua ricerca appassionata della verità.
Lutero nacque il 1483, a Eisleben, in una famiglia di minatori. Dopo molti studi divenne monaco agostiniano. Un viaggio a Roma lo delude profondamente; corre da una cappella all'altra, ma non vi scopre che scandali. Un giorno, mentre saliva in ginocchio la Scala Santa a Roma, una parola della Scrittura attraversò il suo spirito: ma il giusto vivrà per la sua fede (Abacuc 2:4). Lutero si rialza, vergognandosi del suo atto di contrizione perfettamente inutile. Di ritorno in Germania, egli si baserà ormai solo sulla Bibbia, mettendo in imbarazzo i suoi superiori con domande alle quali nessuno sapeva rispondere. I suoi maestri lo spronarono a studiare la Bibbia, consiglio prezioso che Martin si affrettò a seguire.
Poco a poco, le tenebre del suo spirito agitato si dissiparono; e mentre studiava l'Epistola ai Romani nel Nuovo Testamento di Erasmo, l'amore divino bagnò tutto il suo essere, portandogli la pace che tanto aveva ricercato: Lutero si appropriò allora pienamente del principio della giustificazione per fede, al di fuori delle opere, ma in virtù della grazia divina manifestata in Gesù Cristo.
Nulla era più contrario alle concezioni del tempo. È un'epoca in cui ognuno cercava di guadagnarsi il cielo a forza di penitenze e di mortificazioni. Inoltre, il traffico delle indulgenze non è mai stato così fiorente. Il papa Leone X stava facendo costruire la Basilica di San Pietro a Roma. Poiché aveva bisogno di molto denaro, concepì un sistema perfido che assicurava al tesoro pontificio gli introiti necessari: i suoi emissari si erano sparsi in tutte le direzioni, portatori di «grazie dal cielo», proponendo a tutti una redenzione ben illusoria, tramite pagamento. Ricchi e poveri potevano acquistare, con diverse tariffe, il perdono dei loro peccati passati, presenti e futuri. In più, si poteva ottenere il perdono delle trasgressioni dei defunti e anche la loro liberazione dal purgatorio.
Johannes Tetzel, l'inviato del papa in Germania, si era fatto precedere da un araldo che suonava la tromba nei borghi e nei villaggi, per annunciare l'occasione dei favori divini che il clero metteva a loro disposizione. Molto saggiamente, i principi di Sassonia impedirono a Tetzel l'accesso nella loro provincia. Egli si fermò quindi a Juttersbock, a qualche chilometro da Wittenberg, dove Lutero insegnava la Parola di Dio. Gli studenti del riformatore erano stati istruiti nella dottrina della salvezza per grazia, in Cristo. Il loro professore aveva insistito con loro, precisando che il perdono dei peccati non è possibile se non per i meriti esclusivi della morte ispiatrice di Gesù alla croce. Così, davanti al gigantesco abuso di fiducia di cui erano vittime migliaia di compatrioti, Lutero non potè tacere. Le circostanze lo spinsero ad una dichiarazione pubblica. Il 30 ottobre 1517, affisse alla porta della chiesa di Wittenberg 95 tesi denuncianti l'odioso traffico delle indulgenze e attestando con testi biblici la dottrina della giustificazione per fede.
La riforma è nata, movimento irreversibile che né il diavolo né gli uomini potranno arrestare! Le tesi di Lutero circolarono di casa in casa, di città in città. Ci si contendeva i suoi scritti, li si riproduceva li si commentava. Quando Roma lo scomunicò, il coraggioso testimone di Cristo bruciò la bolla papale. Uomini imminenti adottarono la sua interpretazione della Scrittura e si servirono della loro influenza per proteggere Lutero. Nel 1521, compare davanti alla Dieta di Worms. (questi temi saranno ripresi con più precisione nel Corso di Storia della Chiesa)
Nel momento in cui il suo nome era su tutte le labbra, il riformatore scomparve. Roma aveva messo su di lui una taglia e i suoi protettori giudicarono prudente sottrarlo alle minacce mettendolo al riparo dietro le spesse mura del castello di Wartbourg. Là, Lutero putè infine consacrarsi a ciò che gli stava più a cuore: dare al popolo tedesco un'edizione della Parola di Dio nella loro lingua.
Nel marzo 1522, in capo a 10 mesi, i suoi manoscritti furono consegnati alla tipografia. Le stampatrici di Melchior Lotter di Wittenberg funzionarono notte e giorno. La prima edizione compare nel settembre 1522. Ma il ritmo delle richieste superano quasi le possibilità dell'artigiano, che produrrà 128.000 esemplari di questo Nuovo Testamento in tre anni.
Eppure, ognuno di essi si vende ad un prezzo elevato, equivalente al salario mensile medio di un operaio.
Lutero pubblicherà 17 edizioni successive del suo Nuovo Testamento, ristampato 419 volte durante la sua vita, in 93 città diverse. Questa straordinaria diffusione raggiunse tutta la Germania. I nemici del riformatore se ne preoccuparono. Ecco ciò che scrisse all'epoca il cattolico Cochlaeus:
«Il Nuovo Testamento di Lutero è stato talmente diffuso dai tipografi, che anche i sarti e i calzolai, che dico, donne, ignoranti, che hanno accettato questo nuovo vangelo luterano, e che sanno leggere anche solo un po' il tedesco, l'hanno studiato con avidità, come la sorgente di ogni verità. Alcuni l'hanno imparato a memoria...».
Mentre il suo Nuovo Testamento si diffonde, Lutero si dedica ad un compito ben più notevole: la traduzione dell'Antico Testamento. Si scontra con problemi sia teologici che linguistici, Che non saranno superati che dopo anni di lavoro.
Le popolazioni germaniche si esprimevano in una moltitudine di dialetti, che scavarono profondi fossati fra gli abitanti di province anche molto vicine. Il primo compito del riformatore fu quello di esprimersi in un linguaggio che diventerà il denominatore comune dei diversi gruppi di una stessa razza.
Di ritorno a Wittenberg, Lutero fondò un «Collegio Biblico», circondandosi di collaboratori qualificati: Filippo Melantone, Matteo Auragallus, professori di ebraico, Crusiger e Justus Giona.
Lutero ricercò, innanzitutto, la parola più esatta, quella più comprensibile alle popolazioni tedesche. Quante volte interruppe il suo lavoro per andare ad interrogare l'uomo della strada, un semplice artigiano, contadini venuti per la fiera, mercanti di verdura. Apprenderà da loro le espressioni correnti che hanno conferito alla versione Lutero il suo carattere dinamico, accessibile a tutti. Il riformatore ha voluto che fosse compresa a tutti i livelli della società.
Passano dodici anni fra l'apparizione del Nuovo Testamento e quello della Bibbia completa, un volume di 1816 pagine, edito da Hans Lufft nel 1534. È un trionfo. Fino alla morte, il 18 febbraio 1546, il riformatore non cesserà di ritoccare la Bibbia. Mai soddisfatto, sarà sempre pronto ad apportare miglioramenti al testo. Tredici edizioni si succederanno, tutte ritoccate dalla sua mano. Il tipografo Hans Lufft ne produrrà 100.000 esemplari in quarant'anni. Per più di quattro secoli, la Bibbia di Lutero penetrerà profondamente nell'animo tedesco.
Ancora oggi, moltitudini di credenti preferiscono alle moderne versioni tedesche questo testo, che è cambiato poco nel corso degli anni, malgrado le sue diverse revisioni. I numerosi nemici di Lutero ammisero essi stessi lo straordinario impatto che la sua versione della Bibbia produsse nell'insieme della nazione.
All'epoca, il cattolico Ignazio Döllinger scrive:
«Lutero ha impresso il sigillo indelebile del suo spirito all'animo e nella lingua tedesca, e anche coloro che, fra i tedeschi, lo detestano profondamente e lo considerano come il genio malvagio della nazione, non possono fare altrimenti: devono parlare usando le sue parole, pensare usando il suo modo di pensare».
L'eco della Bibbia di Lutero superò largamente le frontiere della Germania. Cristiano III, re di Danimarca, ne domandò la traduzione in danese.
Gottskalson, allievo di Lutero, la trascrisse in islandese; altre lingue seguirono: olandese, svedese, ungarico, lituano, polacco, rumeno. Mentre nell'Europa del sud e dell'ovest, Dio chiamava altri collaboratori per aprire gli sbarramenti che arginavano fino ad allora il fiume vivificante della Scrittura, l'opera di Lutero penetrava profondamente l'Europa orientale e settentrionale, diventando un fattore determinante del risveglio spirituale che si manifestò.
Nel 1521, un umile monaco aveva osato sfidare Carlo V. Lutero aveva difeso la causa della verità divina alla Dieta di Worms, davanti a tutti i signori dell'Europa centrale. Lo spirito che aveva ispirato un tempo i profeti e gli apostoli l'aveva riempito a sua volta, facendo di lui un gigante della fede. l'impronta di questo uomo della Bibbia fu universale; continua anche oggi a far sentire i suoi effetti.
Tutti i biografi di Lutero concordano su questa affermazione: "Lasciò al popolo tedesco una lingua e un Libro".
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