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Fulvio Canetti e Marcello Cicchese
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Le parashot settimanali in un colloquio interpretativo tra un ebreo e un evangelico
Non avrei mai creduto di arrivare a scrivere un libro a due voci come questo. Diciamo subito allora quello che distingue i due autori: uno è ebreo, l'altro no; uno non crede in Gesù, l'altro sì. Molti direbbero sbrigativamente che uno è ebreo e l'altro è cristiano, ma la dizione è impropria perché i due termini non si escludono a vicenda. Quello che sicuramente ci accomuna è l'amore per Israele e l'interesse per la Sacra Scrittura.
I due commenti paralleli ai passi biblici indicati ogni volta dal calendario ebraico non vogliono essere una lettura ecumenica del testo sacro e neppure una sorta di dialogo a distanza, ma il semplice accostamento di due diversi approcci al testo biblico, da entrambe le parti considerato come autorevole Parola di Dio.
Sono grato al Signore di avermi fatto incontrare l'amico Fulvio, che mi ha indotto studiare e commentare ogni volta gli stessi passi che sono letti ogni settimana nella comunità ebraica. Questo semplice fatto ha creato un prezioso collegamento tra noi, determinato soltanto dal testo sacro, perché infatti non ci siamo mai confrontati, né prima né dopo la stesura del commento. Naturalmente, ciascuno di noi ha letto il testo dell'altro, ma solo dopo che è stato scritto, e nessuno dei due ha fatto osservazioni o proposto rettifiche.
Entrambi abbiamo fatto riferimento anche a testi che l'altro non considera autorevoli: Fulvio ha riportato passi della Tradizione ebraica, io ho riportato passi del Nuovo Testamento, ma anche questo può servire a far capire meglio l'ambiente culturale e spirituale in cui l'altro si muove.
Non si può dire quali potranno essere gli effetti di questo lavoro, sia per chi ha scritto sia per chi leggerà, ma in ogni caso credo che gli autori possano dire, ed è certamente vero per quel che mi riguarda: "Eben Ezer, fin qui l'Eterno ci ha soccorsi" (1 Samuele 7:12).
- Marcello Cicchese
I due commenti paralleli ai passi biblici indicati ogni volta dal calendario ebraico non vogliono essere una lettura ecumenica del testo sacro e neppure una sorta di dialogo a distanza, ma il semplice accostamento di due diversi approcci al testo biblico, da entrambe le parti considerato come autorevole Parola di Dio.
Sono grato al Signore di avermi fatto incontrare l'amico Fulvio, che mi ha indotto studiare e commentare ogni volta gli stessi passi che sono letti ogni settimana nella comunità ebraica. Questo semplice fatto ha creato un prezioso collegamento tra noi, determinato soltanto dal testo sacro, perché infatti non ci siamo mai confrontati, né prima né dopo la stesura del commento. Naturalmente, ciascuno di noi ha letto il testo dell'altro, ma solo dopo che è stato scritto, e nessuno dei due ha fatto osservazioni o proposto rettifiche.
Entrambi abbiamo fatto riferimento anche a testi che l'altro non considera autorevoli: Fulvio ha riportato passi della Tradizione ebraica, io ho riportato passi del Nuovo Testamento, ma anche questo può servire a far capire meglio l'ambiente culturale e spirituale in cui l'altro si muove.
Non si può dire quali potranno essere gli effetti di questo lavoro, sia per chi ha scritto sia per chi leggerà, ma in ogni caso credo che gli autori possano dire, ed è certamente vero per quel che mi riguarda: "Eben Ezer, fin qui l'Eterno ci ha soccorsi" (1 Samuele 7:12).
- Marcello Cicchese
Autore | Fulvio Canetti e Marcello Cicchese |
Pagine | 302 |
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