La scatola nera di Darwin
Michael J. Behe
Behe, pur dovendo necessariamente spiegare molti dettagli tecnici, riesce a farsi capire agevolmente, ricorrendo anche ad esempi pratici semplici. Per esempio, per far capire il concetto di sistema irriducibile, prende in considerazione una trappola per topi, la quale, pur avendo solo 5 parti non funziona se anche una soltanto di esse viene rimossa. Detto in altri termini i sistemi irriducibilmente complessi non hanno precursori (cioè sotto-insiemi di se stessi) funzionanti. L'analisi poi passa ad alcuni sistemi o processi biologici, dove ovviamente il numero di parti o fasi è molto maggiore, e dove la rimozione di una di esse è altrettanto disastrosa per il funzionamento. In questo libro Behe analizza il flagellum dei batteri, la coagulazione del sangue, il sistema di trasporto delle sostanze nella cellula, il suo sistema difensivo, la sintesi delle proteine, e tutti appaiono irriducibilmente complessi. In un'altra sede Behe aggiunge che i sistemi di questo tipo sono migliaia già solo a livello cellulare. Tutti questi congegni devono essere concepiti ed installati fin dall'inizio con tutte le loro parti presenti, ben formate e al loro giusto posto.
La scatola nera di Darwin è un libro fondamentale del movimento dell'Intelligent Design, il quale sta riscuotendo sempre più consensi in America e si sta allargando a macchia d'olio in tutto il mondo, nonostante le forti resistenze da parte della nomenklatura Darwinista. Il Disegno Intelligente ha per scopo di reintrodurre la prospettiva progettuale in campo scientifico in base a metodi ed evidenze puramente scientifici. Come dice Behe, se a livello biochimico, che è quello di base perché è il più basso, le strutture biologiche non possono essersi formate per evoluzione allora bisogna necessariamente considerare che esse (e quelle che gerarchicamente le sovrastano, cellule, tessuti, organi ed apparati) sono state progettate fin dall'inizio nella loro globalità architetturale e funzionale. Si tratta di una smentita di quel che pensava Darwin, che la complessità degli organismi fosse stata generata per gradi grazie a processi evolutivi di mutazione casuale e selezione naturale. Per Darwin la cellula era una "scatola nera", di cui si ignorava il contenuto perché solo la tecnologia degli ultimi decenni ha permesso di osservarlo e analizzarlo. Cosa si è trovato nella scatola nera? Una stupefacente complessità fatta di macchine molecolari, sistemi di elaborazio7dell'informazione, banche dati, sistemi di correzione di errore, interfacce che inviano segnali biochimici alle altre cellule tali da costituire una specie di rete, etc. Tutte cose che l'esperienza ci insegna essere prodotte dall'intelligenza. Il libro La scatola nera di Darwin ci introduce all'analisi di questo mondo di alta tecnologia naturale e contribuisce in modo determinante a rovesciare una visione del mondo semplicistica ed assurda, secondo la quale il "più" - cioè la complessità del mondo - avrebbe potuto generarsi dal "meno" - cioè da soli processi materiali e casuali.
Autore | Michael J. Behe |
Pagine | 392 |